Quanto è importante non avere un conflitto d’interesse?

la consulenza finanziaria senza conflitti d'interesse per essere tutelati

Non avere conflitti d’interesse è la base per poter avere piena fiducia nel consulente.

Come faccio a sapere che ciò che mi viene proposto è a mio vantaggio o se esiste un conflitto d’interesse?

L’unica figura senza conflitti d’interesse è il consulente finanziario indipendente.

È di pochi mesi fa la notizia del fallimento della “Fwu Life Insurance” (compagnia assicurativa lussemburghese), e l’articolo di Milano Finanza parla della partenza della prima causa in Italia, ma non contro la compagnia bensì contro il collocatore (qui l’articolo).

La domanda che mi faccio è la seguente: gli investitori erano stati sufficientemente avvertiti dei rischi dell’investimento?
Quanti consulenti assicurativi e di banche formano e informano correttamente il cliente?

Un consulente finanziario indipendente avrebbe consigliato quell’investimento?
La risposta è probabilmente no.

Questo è solo un esempio, in passato c’è stato anche il Crac delle banche venete, e molti altri.

Il punto è, che chi colloca i prodotti, che siano assicurativi o bancari, ha un conflitto d’interesse: percepisce il compenso in base alla vendita del prodotto.
È facile, a questo punto, capire che non può essere completamente imparziale.

Il concetto resta sempre quello che la consulenza dovrebbe essere fatta da chi non trae beneficio dal tipo d’investimento, per essere completamente imparziale deve essere remunerato dal cliente.

In realtà il lavoro del consulente non inizia con il definire i prodotti da acquistare.
Occorre prima acquisire dati patrimoniali, caratteriali e abitudini dell’investitore.
Un lavoro lungo che inizialmente potrebbe annoiare il cliente, ma che è essenziale per definire e pianificare un percorso che durerà anni.
Fare un errore all’inizio potrebbe compromettere pesantemente o del tutto il risultato.
È essenziale far comprendere questo concetto perché senza una corretta pianificazione non possono arrivare buoni risultati.

Prendiamo l’esempio di una nave che parte dal porto, per un viaggio di migliaia di chilometri.
Se sbaglia solo di una frazione di grado la rotta, alla fine del viaggio si troverà molto distante dal porto di arrivo.
A quel punto non è detto che avrà provviste e carburante sufficiente per rientrare.

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